Dieci anni lontana dalle scene, se non si conta qualche remake. Dieci anni per riprendersi dal tonfo di un titolo che, nella speranza di dare più spessore al personaggio, si è tramutato in una debacle. Parliamo di Samus Aran, cacciatrice di taglie e di fatto prima eroina del mondo videoludico, da quel debutto nel 1986 in Metroid e la sconvolgente (per l’epoca) rivelazione che sotto l’armatura c’era una donna. Da allora, in oltre 35 anni, questa serie giapponese ha conquistato successi su successi, con un pubblico di culto che ha tenuto vivo l’interesse nonostante le vendite inferiori rispetto ad altre mascotte, come Super Mario e Zelda. Oggi, con Metroid Dread, la saga ritorna sui suoi passi con un mix di classicità e innovazione, rimettendo Samus al centro della scena in attesa di quel Metroid Prime 4 atteso da anni e del quale, tra rinvii, cancellazioni e ripartenze, ad oggi abbiamo solo una schermata del titolo.